Sia detto senza mezzi termini: due giorni a Napoli sono davvero pochi per vedere le diverse facce di questa città e apprezzarne i millenni di storia. Tuttavia, meglio 48 ore che non farne affatto esperienza. Vale a dire: teniamoci il tempo a disposizione e vediamo di sfruttarlo al meglio. Come al solito, immaginiamo come punto di partenza la stazione della metropolitana di Mergellina, sul cui fianco sorge il nostro albergo. Se il turista dovesse trovarsi altrove, può comunque far riferimento a qualunque altra stazione della Linea 2, compresa la Stazione centrale di Piazza Garibaldi. Ebbene, in queste due giornate consigliamo al turista di fare due esperienze fondamentali: la Napoli di un centro storico ridotto e quella di Chiaia. Entriamo nel dettaglio:

Giorno 1: Centro storico (in formato ridotto) 

Ci sarà da camminare, ma ne varrà la pena. Questo percorso vi prenderà più o meno tempo in base a quali attrazioni vorrete visitare lungo il percorso, ma – in generale – si tratta di un itinerario che tiene impegnati mattina e pomeriggio (considerate che dovete anche mangiare…). Dalla stazione di Mergellina, dopo appena due fermate, vi trovate nel cuore “verace” di Napoli, a Montesanto. In questa zona ci sono, oltre alla stazione della metro, anche due funicolari. Uno snodo importante, dunque, che contribuisce a rendere particolarmente viva questa parte della città, in cui, oltre alla gente del posto, passano medici (per il vicino ospedale Pellegrini) e studenti. Un mercato alimentare, chiassoso e ricco di bontà, vi accoglie al vostro arrivo.

Come da mappa, dirigetevi verso Piazza Dante, dove la statua del “Maestro” vi accoglie e vi mostra, ai suoi piedi, la stazione della metro 1, mentre l’emiciclo alle spalle è il Convitto Nazionale, un tempo “Foro Carolino”, commissionato a Luigi Vanvitelli. Al lato di questo imponente edificio si intravede – un po’ scuro e molto “allegro” – un arco.

Si tratta di Port’Alba, luogo molto frequentato anche da studenti che qui trovano librerie e caffè in cui poter trascorrere il tempo. Attraversate quella porta, percorrete e vivete la via a cui apre e, attraversata tutta, vi troverete a pochi passi da Piazza Bellini. Qui, se non l’avete già fatto a Port’Alba, potete fermarvi per un caffè, oppure curiosare verso il Conservatorio di San Pietro a Majella… non dimenticate, però, di dare un occhio alle mura greche (IV-V secolo a.C.) in bella esposizione: vi ricorderanno quanto è antica questa città. E non dimenticate, anche, di continuare a passeggiare, perché il cammino è ancora lungo.

Senza quasi accorgervene, state percorrendo via dei Tribunali, ossia la strada su cui un tempo sorgeva il Decumano centrale, una delle tra vie parallele che facevano, della Neapolis greca, una scacchiera. Ebbene, su questo tracciato “pagano” sorgono monumenti cattolici di primaria importanza, come la Basilica di San Lorenzo Maggiore. In questa zona ci sono tante pizzerie di fama internazionale. Basti ricordare Da Michele, il Presidente, Sorbillo e Vesi, che – sia detto ai turisti celiaci – ha ricevuto ottimi giudizi quanto a glutenscienza. Se è ora di pranzo, insomma, è il momento di approfittarne. Da queste strade, comunque, la via dei presepi è a un passo. Vi potete quindi trovare a San Gregorio Armeno e “scendere” di un decumano. Ora siete a quello inferiore.

Qui incontrerete il Museo della Cappella di Sansevero, al cui interno stupiscono i turisti di tutto il mondo il Cristo velato e le macchine anatomiche. Tra Piazza San Domenico e Piazzetta Nilo potete apprezzare il viavai di professionisti, studenti e lavoratori, che si fermano a prendere un caffè, una pizza a portafoglio o un dessert (qui avete l’imbarazzo della scelta). Dopo una pausa, vi potete incamminare verso Piazza del Gesù Nuovo e incontrare poco prima il Chiosco di Santa Chiara. Dopo la piazza, prendete la leggera discesa che vi porta ad avere di fronte il Complesso monumentale di Sant’Anna dei Lombardi.

Vi troverete a via Toledo (conosciuta dai locali anche come “via Roma”). Questa strada, che da un lato ha i Quartieri spagnoli e dall’altro banche e palazzi signorili, è piena di negozi e ristoranti take away. Qui incrocerete una delle stazioni della metropolitana più belle al mondo (stazione “via Toledo”), l’imponente edificio del Banco di Napoli, Palazzo Zevallos Stigliano (che potrebbe darvi occasione di vedere interessanti mostre) e la Galleria Umberto I. Piegate quindi al suo interno e, attraversandola tutta, vi troverete di fronte al Teatro San Carlo e, poco più giù, al Maschio Angioino.

Non avete visto tutto, ma si approssima la sera, siete stanchi e volete tornare. Prendete la linea 1 della metropolitana a Piazza Municipio e dirigetevi verso il Museo. Sarebbe bello poter vedere anche questa parte di Napoli, ma dovete prendere il cambio per la Linea 6, diretti alla stazione di Mergellina.

Qui, la sera, potete tranquillamente decidere di fare un giro, a pochi passi e senza stancarvi, sul lungomare. Mergellina può offrivi relax, cene tranquille e il suono del mare.

Giorno 2: Chiaia-Plebiscito-Lungomare

Oggi la vostra giornata sarà all’insegna del sole e del mare. Quella precedente vi ha lasciato ricordi in cui la bellezza compare all’improvviso da strade scure e umide. Oggi il “vico ntruppecuse e stuorte” (affollato e storto) che narrava il poeta Salvatore Di Giacomo è un aspetto di Napoli che non incontrerete. Ad una sola fermata dalla metro di Mergellina c’è la stazione Amedeo, che apre all’omonima piazza. Siete in quella che si definirebbe la “Napoli bene”, quella dello shopping, della movida e dei palazzi (un tempo) nobiliari.

Su via dei Mille troverete il PAN, il Palazzo delle Belle Arti che potrebbe proporvi mostre di artisti di fama internazionale. Valutate il da farsi e proseguite sulla stessa via, guardando a destra e a manca – dentro cornici di palazzi in stile liberty – la merce esposta dai grandi brand della moda e del lusso. A questo proposito noterete un palazzo che sorge nell’angolo, tra la via che state percorrendo e una grandiosa gradinata. Si tratta del Palazzo Mannajuolo, noto, tra l’altro, per la “disorientate” scala ellissoidale al suo interno.

Andando oltre, vi troverete in via Chiaia, strada famosa sia perché parte integrante della Napoli lussuosa, che per la sua funzione di collegamento tra il Centro storico e il quartiere Chiaia. Percorrendola tutta, infatti, vi trovate a Piazza Trieste e Trento, adiacente alla famigerata Piazza Plebiscito. Accomodatevi presso uno dei tanti bar e gustate sfogliatelle e caffè. Allungando la vista, potrete anche notare quella via Toledo che solo 24 ore prima avevate imboccato dal lato opposto.

Ebbene, ignorate la strada percorsa il giorno prima, e dirigetevi verso Piazza Plebiscito. Oltre all’emiciclo costituito dalla Chiesa di San Francesco di Paola, l’area è chiusa dal Palazzo Reale, che decisamente merita una visita. Proseguendo oltre la piazza, vi troverete a Santa Lucia e poi sul lungomare. Qui il Castel dell’Ovo vi accoglie con la sua poetica e agguerrita magnificenza. Non fatevi intimorire e giungete ai suoi piedi, dove si apre il Borgo marinari con ristoranti e bar interessanti. In ogni caso, se il tempo a disposizione lo permette, fate una visita a questo colosso, visitandone le stanze e le terrazze.

Tra il Borgo marinari e il Lungomare vi sarete certamente fermati per riposare. Ebbene, ora si torna a camminare mollemente con le onde che si infrangono leggere alla vostra sinistra. Arrivate così (quasi o) fino alla Rotonda Diaz, per tornare poi indietro percorrendo la Villa comunale. Informatevi sulle mostre della Villa Pignatelli, perché potrebbe valere la pena dedicarvi un’ora del vostro tempo. Continuando a tornare indietro, giungete a Piazza Vittoria.

Qui avete due opzioni: o si è fatto tardi ed è ora di bere e mangiare per la cena – in questo caso vi dirigete verso la zona dei “baretti” che pullulano nei dintorni di via Alabardieri, -, oppure, prima di fare ciò, visitate il Tunnel Borbonico, nel quale si accede passando per il Parcheggio Quick Morelli. Qui rivivrete, tra le diverse esperienze, anche il clima di terrore che pervadeva il cuore dei napoletani, quando, durante la Seconda guerra mondiale, la sirena preannunciava i bombardamenti sulla città.

Dopo esservi divertiti nella zona dei baretti, è il tempo di tornare in albergo. Incamminatevi verso la metro di piazza Amedeo e, dopo una fermata, siete al Metro900, dove vi accoglieranno le nostre comode stanze.